In un recente post dell’associazione “5 agosto 1991” si dà rilievo
alle proposte di Legambiente per il futuro della Lombardia nell’ambito del progetto
“Lombardia 2.0” (Link al post).
Si dà un riassunto tematico della “visione” di Legambiente,
di cui vorrei riproporre "pari pari", sperando di non fare cosa sconveniente, quanto relativo ai temi “Energia”
e “Educazione – Green Economy”.
- Energia – sarà generalizzato l’impiego delle coperture per la produzione di elettricità e calore di fonte solare, che soddisferà il 30% della domanda elettrica entro il 2030. Si svilupperà la filiera del biometano di produzione da scarti organici puntando sull’eccellenza progettuale e su impianti integrati nel paesaggio e a filiera corta. Si incentiveranno i processi di risparmio energetico e di efficientamento nell’industria e nel commercio, così da stabilizzare la domanda sui livelli attuali, riducendola invece sul versante dei consumi civili e della mobilità. Si procederà al decommissioning delle centrali termoelettriche a partire da quelle meno efficienti, Lo standard costruttivo in edilizia diverrà quello della casa passiva.
2. Educazione – Green
Economy – le aziende lombarde saranno uscite dalla crisi degli ultimi anni
in modo del tutto innovativo: riducendo la dipendenza del sistema energetico e
dei consumi dalle fonti fossili, investendo in infrastrutture per il trasporto
su ferro delle merci, sviluppando innovazione e ricerca che portino ad una
trasformazione del sistema economico mettendo sul mercato nuovi prodotti e
nuove tecnologie, riducendo l’uso di materie prime e utilizzando sempre più
materie prime seconde derivate dalla raccolta e riciclaggio dei materiali. Sarà
spostato il prelievo fiscale dall’impresa e dal lavoro al consumo di risorse:
cambiando, ad esempio, il bollo auto in tassa sulle emissioni di CO2. Gli
investimenti per le infrastrutture saranno destinati al completamento e
revisione delle reti e della depurazione delle acque, alla sicurezza idraulica
e geologica dei territori, ad una rete elettrica idonea alla generazione
rinnovabile e distribuita.
Se pensate che quanto sopra
indicato sia ragionevole, vi chiedo di ragionare su alcuni dei
punti trattati (li riporto nell'elenco puntato sottostante), e di dare anche uno sguardo a questo post, da me pubblicato qualche
tempo fa, che riporta un documento di Legambiente circa le energie rinnovabili:
“coperture per la produzione di
elettricità e calore di fonte solare”
- “Si svilupperà la filiera del biometano di produzione da scarti organici puntando sull’eccellenza progettuale e su impianti integrati nel paesaggio e a filiera corta” (si legga: biogas!!!)
- “riducendo la dipendenza del sistema energetico e dei consumi dalle fonti fossili”
- “rete elettrica idonea alla generazione rinnovabile e distribuita” (si veda per un approfondimento il concetto di “smart grid”)
Se si esamina questi temi con
mente aperta e intento costruttivo, difficilmente si potrà disconoscere che le
linee guida indicate sono coerenti rispetto alla filosofia cui è ispirato il progetto “Buscate
Sostenibile”…!!!
Se ne sarà accorto l’estensore
dell’articolo? Mah…
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