Frecce Tricolori

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Riscopriamo l'amor di Patria

martedì 31 gennaio 2012

A Milano aiuti alle coppie di fatto...

In un periodo dominato dalla moda dei tecnici, con le questioni economiche che sembrano essere diventate l’unico argomento di discussione, apriamo una finestra su un fatto che, probabilmente, divide le sensibilità di destra da quelle di sinistra.
Il fatto da cui trae spunto il presente post è la concessione, da parte dell’amministrazione Pisapia, dei fondi anticrisi non solo alle famiglie “tradizionali”, ma anche a tutti coloro che, sotto lo stesso tetto, sono legati da vincoli affettivi pur senza essere sposati (coppie di fatto).
Premesso che sono abbastanza certo di non appartenere alla categoria delle persone intolleranti o “razziste”, in generale ritengo che le categorie di discriminazione e razzismo non debbano intervenire nella questione perché assolutamente non pertinenti.
Mi spiego meglio. La Costituzione (e riprendo parte delle considerazioni avanzate da Avvenire, quotidiano dei vescovi), parla di “diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio”, e impegna la Repubblica ad agevolare “con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l’adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose”. Queste considerazioni non sono isolate, da parte di molti si è opposta una critica di anticostituzionalità al provvedimento di Pisapia che anteporrebbe una regolazione amministrativa ad un principio costituzionale.
Ma al di la dell’aspetto, se volete, formale, pur non essendo tra i padri fondatori della Repubblica, mi pare abbastanza logico che il dettato costituzionale derivi da un ragionamento ben preciso:
•    Lo Stato è stabile e sano se la società è stabile e sana
•    Famiglie stabili e sane sono importanti per avere una società sana
•    Lo Stato ha “interesse” a favorire famiglie stabili e sane
La domanda è: si conviene che una famiglia fondata sulla “contrattualizzazione” pubblica di un impegno, quale è il matrimonio (N.B. Evidentemente il matrimonio è molto di più, qui ci si limita a sottolinearne la valenza utile all’argomento di cui parliamo), offra più garanzie di stabilità bla bla bla di una situazione “di fatto”?
Da questo punto di vista Avvenire è piuttosto esplicito: “porre sullo stesso piano coppie che – sposandosi civilmente o religiosamente – assumono un preciso impegno pubblico e persone che – per scelta, o per impossibilità – non rendono vincolanti i propri legami ‘affettivi’, significa violare la lettera e lo spirito della nostra Carta fondamentale”.
Credo che in pochi, tra i dotati di onestà intellettuale, avrebbero da obiettare. Ma andiamo oltre: se, per quanto ci siamo detti, le agevolazioni alle famiglie non si configurano come il riconoscimento di un diritto generale e indiscriminato, ma proprio come incentivo alla realizzazione di un obiettivo specifico, per quale ragione dovrebbe essere considerata discriminazione l’esclusione di chi non ha le caratteristiche per realizzare lo scopo (per scelta, tra l’altro)?
Un esempio inventato per rendere l’idea? Supponiamo di trovarci nel Far West e che il Governo degli Stati Uniti voglia stimolare la coltivazione della terra e la colonizzazione, e conceda appezzamenti di terreno a fronte dell’impegno formale alla coltivazione della terra per, diciamo, 5 anni. Potrebbe, chi non sottoscrive l’impegno, accusare il Governo di discriminazione per il fatto di non avere accesso alla elargizione del terreno??!?!? Evidentemente no!
A ciò aggiungiamo che, in  molte delle città in cui si è istituito un registro delle coppie di fatto (es. Bologna e Gubbio), le pagine del registro sono rimaste bianche!!! (ma come, non si trattava di un problema pressante, di una battaglia di civiltà??!?!?)
Mi rendo conto di aver trattato troppo “pane e salame” argomenti su cui si dovrebbe essere più precisi, ma mi interessava unicamente contribuire al dibattito su un tema rispetto al quale spesso prevalgono logiche di convenienze da “politically correct” piuttosto che logiche di sano buonsenso.

mercoledì 25 gennaio 2012

scuole: ripresa attività scolastica plesso nuovo

Si sono rispettate le previsioni e, da stamane, si è potuta riprendere l'attività presso il plesso nuovo delle scuole dopo sostituzione della caldaia.

Pur avendo sottolineato il lavoro di squadra nel precedente post, un particolare grazie da parte mia all'assessore Nicola e all'area tecnica per avere seguito puntualmente la pratica e aver consentito il contenimento di tempi e costi

sabato 21 gennaio 2012

Sostituzione caldaia scuola materna

I disagi subiti dagli alunni del plesso nuovo a causa del malfunzionamento dell'impianto di riscaldamento non sono da imputarsi a perdite nell'impianto bensì alla rottura della caldaia.
Si è provveduto in questo modo:
  • lato organizzativo: con il Dirigente scolastico nei giorni scorsi si è deciso di:
    • trasferire le classi della primaria ospitate nel plesso nuovo in alcune aule del vecchio
    • chiudere prudenzialmente (ancora non si sapeva di che tipo di guasto si trattasse), la materna lunedì 23 e martedì 24 per consentiredi effettuare i lavori necessari
    • disporre ordinanza di chiusura da parte del Sindaco
  • lato tecnico/manutentivo/finanziario: 
    • accertata la natura dei malfunzionamenti
    • disposto acquisto e installazione caldaia
Chiarimenti:
  1. Non si tratta della caldaia dell'asilo nido, bensì di quella del plesso nuovo delle scuole (che ospitano la materna statale e alcune aule della primaria)
  2. La caldaia aveva diversi anni
Note: Si approfitta per ringraziare il personale comunale e i colleghi della maggioranza per l'ottimo lavoro di squadra che, a meno di ulteriore sfortuna, ci consentirà di chiudere il problema avendo minimizzato i pur inevitabili disagi, e la dirigenza scolastica per la consueta collaborazione.

giovedì 19 gennaio 2012

mercoledì 18 gennaio 2012

Ministro Giustizia parla di situazione Giustizia in Italia

Quando le cose che riporto nel seguito del post erano dette dal Governo Berlusconi sortivano un altro effetto, vero? Non lo dico per polemizzare ma solo per insistere su un punto cui tengo particolarmente: spesso le opinioni e i giudizi non si esprimono "nel merito", ma sono viziati da partigianeria a priori che ostacola la ricerca di soluzioni, appiattendo il livello della discussione sull'appartenenza agli schieramenti.

Dall'audizione tenuta oggi alla Camera dal ministro Paola Severino
“Se è vero che la libertà personale può e deve essere limitata per tutelare la collettività, è parimenti incontestabile che una dilatazione eccessiva della durata del processo a carico di imputati o indagati detenuti pregiudica questo delicato equilibrio tra valori di rango costituzionale ed aumenta, talvolta in modo intollerabile, la sofferenza di chi, ad onta della presunzione di innocenza, è costretto ad attendere da recluso una sentenza che ne accerti la responsabilità, con la possibilità, non del tutto remota, che alla carcerazione preventiva segua una sentenza assolutoria”.

“Il quadro generale è infatti rappresentativo di una situazione che desta forti preoccupazioni sia in ordine all'enorme mole dell'arretrato da smaltire, che al 30 giugno 2011 è pari a quasi 9 milioni di processi, 5,5 milioni per il civile e 3,4 per il penale, sia con riferimento ai tempi medi di definizione, che nel civile sono pari a sette anni e tre mesi, cioè 2.645 giorni, e nel penale a quattro anni e nove mesi, 1.753 giorni. In sostanza, al di là di quello che dicono questi numeri totali, abbiamo circa un cittadino su sette, ma naturalmente se escludiamo i minori la media si alza di molto, che entra nel circuito della giustizia e ne esce dopo anni ed anni. Peraltro, nel settore civile l'inefficienza nella definizione dell'arretrato ha dato luogo a costose e talvolta paradossali conseguenze”.

“Il dato di maggiore rilievo mi pare, però, quello fornito nel 2011 dalla Banca d'Italia, secondo cui l'inefficienza della giustizia civile italiana può essere misurata in termini economici come pari all'1 per cento del PIL”.

“A chi studi normalmente questi problemi ciò non deve destare alcuna meraviglia: è chiaro che l'andamento dell'economia è fortemente influenzato dall'inefficienza della giustizia civile”.

“Nella categoria «enforcing contracts» del rapporto Doing Business del 2010 l'Italia si classifica al 157o posto su 183 Paesi censiti, con una durata stimata per il recupero del credito commerciale pari a 1.210 giorni, mentre in Germania ne bastano 394, si coglie la misura di quanto ciò incida negativamente sulle nostre imprese, segnando, anche sotto tale aspetto, una divaricazione di efficienza con i migliori sistemi dei Paesi dell'Unione europea, che frena, ineluttabilmente, le possibilità di sviluppo ed anche gli investimenti stranieri”.

“La durata del processo penale incide, infatti, anche sul numero dei procedimenti, in media 2.369 ogni anno, per ingiusta detenzione ed errore giudiziario e in ogni caso aggrava la misura dei pur doverosi risarcimenti a tale titolo erogati”.

“Nel solo 2011 lo Stato ha subito un esborso pari ad oltre 46 milioni di euro per risarcimenti legati a ingiusta detenzione ed errore giudiziario”.

“Edificazione di nuove carceri, ma anche manutenzione e migliore utilizzo di quelle esistenti, misure alternative alla detenzione, ma anche lavoro carcerario, deflazione giudiziaria attraverso la depenalizzazione dei reati bagatellari e non punibilità per irrilevanza del fatto, ma anche effettività della pena; tutti questi mezzi, collocati e collegati tra loro, potranno portare, poi, ad un'applicazione effettiva delle sanzioni oggi spesso minacciate, ma non applicate”.

“Nel 2010, 21.093 persone sono stato trattenute in carcere per un massimo di tre giorni” (nel senso che dopo tre giorni sono state subito rilasciate)

rif: http://www.ilfoglio.it/cerazade/2170

giovedì 12 gennaio 2012

S. Mauro: iniziative e premiazioni

Domenica 15/01 prossima sarà la festa del nostro S. Patrono.Molte le iniziative in programma: tra queste, non visibile nel programma che potete visualizzare sotto, anche la consegna di un attestato di merito ai genitori che, come volontari, hanno partecipato ai lavori di imbiancatura delle aule scolastiche della primaria in sala civica Angelo Lodi a partire dalle 16.30, cui parteciperà anche il dirigente scolastico dott. Ermanno Puricelli, che ha anticipato a tutti i genitori una lettera di ringraziamento. Di seguito i link ai documenti.


Documento
Link al documento
Locandina PRO LOCO programma eventi S. Mauro
Lettera ringraziamento inviata dal Preside ai genitori

mercoledì 11 gennaio 2012

E' razzismo??? Riflettiamo sul ruolo della gogna mediatica...


 Il fatto scatenante: un macellaio in Treviglio, vetrina direttamente sul centro storico. Ad un certo punto le sue vendite scendono, per via di un’inspiegabile nomèa nata attorno al negozio: "è gestito da marocchini musulmani", si raccontava in giro, "magari vende carne particolare che arriva da chissà dove".
Macellaio decide, «per fare chiarezza, per evitare qualsiasi equivoco», di esporre sul vetro del suo negozio la scritta «Macelleria italiana». Risultato: il macellaio alla gogna mediatica, tacciato di razzismo!!!


Questo articolo interessante, di cui riporto alcuni stralci nel seguito, a commento della vicenda

"...anche l’intenzione più elementare, in questa era di perbenismo conformista e di buonismo tanto al chilo, diventa un boomerang pericoloso..."

"...macellaio si ritrova messo al muro, al muro più odioso dell’epoca moderna, quella rete dei social-network dove tanta bella gente sfoga tutta la sua furia inquisitrice, fustigatrice, moralizzatrice, senza mai esporsi e rimetterci in proprio..."

"... Stiamo attribuendo a questa massa informe e anonima, che lancia i suoi siluri da chissà dove, il ruolo di ago della bilancia su qualunque fenomeno e su qualunque questione..."

"...Purtroppo, però, vale la famigerata regola: infanga infanga, qualcosa resterà..."


lunedì 2 gennaio 2012

La madre dei cretini è sempre incinta...

Per l'ennesima puntata della serie "La madre dei cretini è sempre incinta", a Riccione la notte di Capodanno è stata decapitata la statua di Wojtyla