Quando le cose che riporto nel seguito del post erano dette dal Governo Berlusconi sortivano un altro effetto, vero? Non lo dico per polemizzare ma solo per insistere su un punto cui tengo particolarmente: spesso le opinioni e i giudizi non si esprimono "nel merito", ma sono viziati da partigianeria a priori che ostacola la ricerca di soluzioni, appiattendo il livello della discussione sull'appartenenza agli schieramenti.
Dall'audizione tenuta oggi alla Camera dal ministro Paola Severino
“Se è vero che la libertà personale può e deve essere limitata per
tutelare la collettività, è parimenti incontestabile che una dilatazione
eccessiva della durata del processo a carico di imputati o indagati
detenuti pregiudica questo delicato equilibrio tra valori di rango
costituzionale ed aumenta, talvolta in modo intollerabile, la sofferenza
di chi, ad onta della presunzione di innocenza, è costretto ad
attendere da recluso una sentenza che ne accerti la responsabilità, con
la possibilità, non del tutto remota, che alla carcerazione preventiva
segua una sentenza assolutoria”.
“Il quadro generale è infatti rappresentativo di una situazione che
desta forti preoccupazioni sia in ordine all'enorme mole dell'arretrato
da smaltire, che al 30 giugno 2011 è pari a quasi 9 milioni di processi,
5,5 milioni per il civile e 3,4 per il penale, sia con riferimento ai
tempi medi di definizione, che nel civile sono pari a sette anni e tre
mesi, cioè 2.645 giorni, e nel penale a quattro anni e nove mesi, 1.753
giorni. In sostanza, al di là di quello che dicono questi numeri totali,
abbiamo circa un cittadino su sette, ma naturalmente se escludiamo i
minori la media si alza di molto, che entra nel circuito della giustizia
e ne esce dopo anni ed anni. Peraltro, nel settore civile
l'inefficienza nella definizione dell'arretrato ha dato luogo a costose e
talvolta paradossali conseguenze”.
“Il dato di maggiore rilievo mi pare, però, quello fornito nel 2011
dalla Banca d'Italia, secondo cui l'inefficienza della giustizia civile
italiana può essere misurata in termini economici come pari all'1 per
cento del PIL”.
“A chi studi normalmente questi problemi ciò non deve destare alcuna
meraviglia: è chiaro che l'andamento dell'economia è fortemente
influenzato dall'inefficienza della giustizia civile”.
“Nella categoria «enforcing contracts» del rapporto Doing Business del
2010 l'Italia si classifica al 157o posto su 183 Paesi censiti, con una
durata stimata per il recupero del credito commerciale pari a 1.210
giorni, mentre in Germania ne bastano 394, si coglie la misura di quanto
ciò incida negativamente sulle nostre imprese, segnando, anche sotto
tale aspetto, una divaricazione di efficienza con i migliori sistemi dei
Paesi dell'Unione europea, che frena, ineluttabilmente, le possibilità
di sviluppo ed anche gli investimenti stranieri”.
“La durata del processo penale incide, infatti, anche sul numero dei
procedimenti, in media 2.369 ogni anno, per ingiusta detenzione ed
errore giudiziario e in ogni caso aggrava la misura dei pur doverosi
risarcimenti a tale titolo erogati”.
“Nel solo 2011 lo Stato ha subito un esborso pari ad oltre 46 milioni di
euro per risarcimenti legati a ingiusta detenzione ed errore
giudiziario”.
“Edificazione di nuove carceri, ma anche manutenzione e migliore
utilizzo di quelle esistenti, misure alternative alla detenzione, ma
anche lavoro carcerario, deflazione giudiziaria attraverso la
depenalizzazione dei reati bagatellari e non punibilità per irrilevanza
del fatto, ma anche effettività della pena; tutti questi mezzi,
collocati e collegati tra loro, potranno portare, poi, ad
un'applicazione effettiva delle sanzioni oggi spesso minacciate, ma non
applicate”.
“Nel 2010, 21.093 persone sono stato trattenute in carcere per un
massimo di tre giorni” (nel senso che dopo tre giorni sono state subito
rilasciate)
rif: http://www.ilfoglio.it/cerazade/2170
Per sveltire il Penale,(il Civile è già stato sveltito con l'abolizione del reato falso in bilancio) si potrebbe abassare l'età delle minorenni,in special modo quelle con una misura di seno abbondannte,rendere libera la mafia,una delle economie portanti della nostra società.
RispondiEliminaciao Antonio, sai che è mia abitudine lasciare massima libertà nei commenti cui, non a caso, difficilmente replico, a meno che non vi siano cose da precisare.
RispondiEliminaTenevo a dirlo perchè non interpretassi il mio silenzio ai tuoi commenti come menefreghismo quando, al contrario, significa massima apertura (anche se spesso non sono d'accordo!!!)
Nel caso specifico tengo solo a dire che la logica dell'articolo non è evidentemente quella che sembra dedursi dal tuo commento sarcastico.
ciao
Sono portato ai commenti sarcastici,lo ammetto, ho perso delle ventennali amicizie per delle battute sarcastiche, chiedo venia. Cerca allora di non dare materiale per il sarcasmo.
RispondiEliminaComunque riconosco la tua civiltà e signorilità e ti ringrazio. Ciao.