Frecce Tricolori

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Riscopriamo l'amor di Patria

giovedì 23 febbraio 2012

Cittadinanza: jus soli o jus sanguinis?

Ve lo devo dire: Rutelli mi ha stupito in positivo. Date un'occhiata all'intervista (Intervista a Rutelli) che gli è stata fatta, di cui riporto alcuni stralci poco sotto...Sono d'accordo!!!


"invito a non cadere nelle trappole di un buonismo controproducente, e a non deprezzare la cittadinanza italiana riducendola a semplice automatismo"

"Se introduciamo il criterio dello jus soli, ossia l’automatica cittadinanza italiana per chiunque nasca sul nostro territorio, rischiamo di trasformare l’isola di Lampedusa o il porto di Ancona o la stazione di Trieste nelle succursali della più clamorosa clinica ostetrica d’Europa. Diventando cittadini italiani si diventa cittadini Ue: l’Italia si trasformerebbe, per motivi puramente geografici, nella piattaforma per acquisire strumentalmente il libero accesso a tutta la comunità europea»"

"L’introduzione del principio dello jus soli creerebbe una contraddizione inestricabile a livello costituzionale. Perché, ci piaccia o no (e io ho molti dubbi in proposito), noi abbiamo introdotto nella Costituzione il principio dello jus sanguinis, ossia l’esatto opposto...(si riferisce al voto degli italiani all’estero)...È stata fatta una legge costituzionale, che serviva da riconoscimento simbolico di quella grande ferita che è stata l’emigrazione di massa degli italiani tra fine ’800 e primi del ’900, e che ha introdotto nella nostra Carta lo jus sanguinis a tempo indeterminato."


"La cittadinanza italiana è il traguardo di un cammino, e non un fatto meramente amministrativo da risolvere con un certificato."

"...sono favorevole ad accorciare i tempi di concessione, perché dieci anni sono tanti; e a dare la cittadinanza a tutti i bambini nati qui che abbiano fatto la scuola dell’obbligo: dopo la terza media anziché a 18 anni. Ma con regole precise: chi vuol diventare cittadino da maggiorenne deve conoscere la lingua e i principi basilari della nostra convivenza civile, e deve fare una dichiarazione impegnativa di riconoscimento della Costituzione. Facendo attenzione ad alcuni aspetti: se vogliamo l’integrazione senza cadere nella trappola di un multiculturalismo fallito, non possiamo accettare da chi vuol diventare cittadino italiano alcuna ambiguità sui diritti umani fondamentali"





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