New Statesman, glorioso settimanale della sinistra britannica:
- "...Per la prima volta paesi europei sono guidati da individui che non hanno avuto il benestare del popolo alle urne. Se i leader democraticamente eletti non soddisfano i mercati, il Fmi e la Commissione europea, allora vengono licenziati..."
- evoca la lotta di Margaret Thatcher contro i burocrati di Maastricht: “Gli architetti dell’Unione europea non hanno mai voluto essere una democrazia”.
- Christopher Booker: “l’élite europea ha appena destituito due primi ministri eletti”
- Charles Moore: “ora che la crisi dell’Unione europea raggiunge il suo momento di verità abbiamo bisogno di leader eletti al potere, non di tecnocrati. Mario Monti è stato nove anni commissario europeo e il suo indirizzo postale era Rue de la Charité, Bruxelles. Questo non è il tempo dei tecnocrati e dei francofortesi”.
- “l’Eurozona che ha creato un apparato mostruoso affidato sostanzialmente a un manipolo di individui”.
- “La Old Opera House di Francoforte...E’ stato lì che il mese scorso Angela Merkel e Nicolas Sarkozy hanno incontrato l’élite burocratica dell’Unione europea, organizzando quello che in un altra epoca sarebbe stato definito un putsch. Merkozy e i burocrati si erano stancati dei vertici dell’Eurozona...C’era bisogno di formare un gruppo più ristretto, in grado di esercitare il potere con fermezza ma anche in maniera informale...nasceva la cupola dell’Unione europea..."
- “Il fondo di salvataggio dell’euro, che ha una potenza di fuoco di mille miliardi di euro, è gestito da uno staff di quindici persone...oggi è possibile controllare un continente formato da diversi stati nazione mettendo insieme pochi individui che la pensano allo stesso modo..."
- A parte l’interesse sul debito, l’Italia ha uno dei più grandi surplus dell’Eurozona. Il suo nord è una delle regioni più ricche del continente e lo sarebbe ancora di più se ci fosse una lira da svalutare per aiutare gli esportatori. Le famiglie sono risparmiatrici e il debito è alto ma stabile”. Lo Spectator definisce l’operazione che ha portato i tecnocrati al governo come “l’incontro fra la gerarchia europeista e il potere finanziario tedesco: una sorta di Bruxelles sul Reno”.
- Hai un PhD, allora puoi governare”. Il magazine britannico sostiene che “i tecnocrati saranno bravi a dire quanto debba soffrire un paese, come rendere sostenibile il debito o risolvere una crisi finanziaria, ma non saranno bravi a distribuire il dolore. Questa è una questione politica”.
- Andrew Stuttford: “Come aveva capito Berlusconi, è la moneta il problema, non il paese. Chiedere a Monti, un sostenitore della moneta unica, che è stato commissario europeo quando venne varata, di diventare primo ministro è come chiedere a un piromane di tornare sulla scena del crimine e dargli un’altra tanica di benzina”.
FUCK THE POLICE
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