Ieri sera in consiglio comunale c'è stata la risposta ufficiale
dell'Amministrazione alla petizione.
In sintesi:
- lo spirito della petizione è condivisibile e il desiderio di acquisire terre in cava era già obiettivo dell'Amministrazione nelle fasi della trattativa
- purtroppo, differentemente da quanto erroneamente pubblicizzato, non esiste alcun obbligo per il cavatore alla cessione delle terre cavate. L'eventuale cessione è materia di trattativa tra Comune e cavatore
- la trattativa deve soddisfare entrambe le parti, perché non vi è alcun obbligo al convenzionamento: il cavatore, se non si accorda con il Comune, chiede direttamente alla Provincia l'autorizzazione, e la Provincia lo autorizza entro 30 giorni, stabilendo gli obblighi cui è tenuto
- tra gli obblighi non vi è la cessione di terra
- ciò significa che se non ci si accorda con il cavatore, succede che il cavatore cava lo stesso e il Comune non ne trae alcun beneficio (cosa del resto già accaduta nel recente passato: la precedente fase di escavazione è infatti stata regolata da una concessione d'ufficio della Provincia e il Comune non ne ha tratto alcun beneficio)
- ciò significa anche che le piccole concessioni che in convenzione l'Amministrazione ha fatto, sono figlie di questa logica, non sono segno di accondiscendenza nei confronti del cavatore
- detto ciò, l'Amministrazione ha chiuso una convenzione con cui si acquisiscono circa 27'000 mq di terra, adiacenti all'attuale proprietà comunale in cava, c'è piano per veloce spostamento dei macchinari dall'area di proprietà comunale, quindi si comincerà a valorizzare la cava
- la convenzione è stato solo un passo per abilitare un percorso che è continuo, e ha già portato modifiche/miglioramenti:
- lettera di disponibilità del cavatore a cedere terreni scavati non più di interesse strategico per l'escavazione
- atto notarile con il quale si restituisce al Comune la proprietà del fazzoletto di 1876 mq di cui in convenzione era invece prevista la cessione al cavatore
- stesso atto notarile con cui si sancisce vincolo sulle aree di proprietà non comunale a non richiedere né realizzare discarica
- i passi di avvicinamento non erano terminati e, a maggior ragione dopo la petizione, non lo sono ora. Si intende infatti dare riscontro alle richieste in petizione, coerentemente con il percorso già precedentemente avviato, secondo tre direttrici:
- acquisire uno o più piccoli fazzoletti di terra nel mezzo delle aree di proprietà del cavatore
- acquisire le aree si proprietà di terzi a SUD, per arginare eventuali espansioni in direzione Buscate
- stabilire una pianificazione strategica insieme con le minoranze e il cavatore per programmare le future cessioni di terre in modo che, a tendere, tutta la cava diventi di proprietà comunale
L'opposizione di Giovanni Calloni ha fatto delle proposte in gran parte sovrapponibili con la linea indicata dall'Amministrazione, quindi si imposterà un
percorso di condivisione per il bene del Paese. Scettico Battioli che ha
ribadito che non vede nulla di buono in un percorso che non abbia come scopo la
fine dell'escavazione. A questo proposito purtroppo devo far notare che
- fare o non fare scavare non è nel potere dell’Amministrazione
- questa posizione è fuori tema rispetto alla petizione! Nella petizione si chiede la restituzione delle terre a fronte dell'escavazione, in consiglio comunale si trattava di rispondere alle richieste della petizione, quindi una posizione di insoddisfazione legata al fatto che non si va nella direzione di stoppare l'escavazione mi pare quantomeno confusa
Spero che anche l'opposizione di Battioli si ravveda e sposi la linea di condividere il percorso di governo dell'area, cosa del resto da sempre auspicata da tutti.
Da adesso, quindi, avanti con la massima condivisione e la realizzazione dei
progetti, vero elemento qualificante del percorso intrapreso!!! A gennaio ci
sarà assemblea pubblica di presentazione delle linee progettuali, già in parte
discusse nelle varie commissioni urbanistiche tenute in questi mesi.