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martedì 18 dicembre 2012

Analisi petizione: tutta la terra di cava ai Buscatesi?



Analizziamo oggi, dei “temi” della petizione, il seguente:
Siccome l’ Art.15 L.R. 8 agosto 1998, N. 14 prevede che tutti i terreni oggetto dell'autorizzazione all'attività di scavo, al termine dell'attività stessa e del recupero ambientale, vengano ceduti al Comune di Buscate, senza oneri economici, si chiede che l’Amministrazione riveda o integri in tal senso la Convenzione

In pratica siamo arrivati allo slogan “La terra della cava deve tornare ai buscatesi”. Lo dico subito: lo slogan è condivisibile, nel senso che esprime un desiderio assolutamente lecito e condiviso ma…ci siamo chiesti se e quanto tale desiderio sia concretizzabile e in che misura? Qual è il termine di confronto cui ci si riferisce? Perché si dubita che l’Amministrazione abbia agito, nelle trattative, in tal senso?
Leggendo la petizione si capisce che il termine di confronto rispetto al quale si fa la richiesta è l’ Art.15 della L.R. 8 agosto 1998, N. 14, ma la legge non dice affatto che le terre al termine dell’escavazione devono essere gratuitamente cedute al Comune. Tra parentesi, se si fosse contravvenuto alla legge, non servirebbe nemmeno una petizione popolare, nel senso che basterebbe segnalare la petizione alle autorità competenti.
Spieghiamo meglio cosa dice la legge.
L’art. 15 citato
  • Al punto 2 recita “Qualora all’esaurimento del giacimento il titolare dell’autorizzazione sia anche proprietario dell’area, nella convenzione può essere previsto l’impegno di cedere al Comune o ai Comuni interessati una volta che siano state completate le opere di riassetto ambientale…omissis.
  • Al punto 4 recita “In caso di mancato accordo tra il Comune o i Comuni interessati e il soggetto richiedente l’autorizzazione, quest’ultimo può chiedere che la Provincia determini, entro 30 giorni richiesta, gli obblighi cui è condizionato il rilascio dell’autorizzazione
Come si interpretano i due commi sopra riportati? Sintetizzo il senso, poi vi rimando ad un documento ufficiale che lo dimostra:
  • Il cavatore necessita di autorizzazione per scavare
  • L’autorizzazione è data preferibilmente dopo convenzione tra Comune e Cavatore
  • Tale convenzione è fatta partendo da un modello regionale
  • Non è obbligatorio il convenzionamento: se Comune e Cavatore non si accordano, il cavatore richiede alla Provincia autorizzazione d’ufficio nella quale la Provincia stabilisce gli obblighi cui il cavatore è soggetto
  • Tra gli obblighi non rientra la cessione di terre al Comune. La convenzione d’ufficio, infatti, è un atto unilaterale della Provincia con il quale non si può obbligare un privato a cedere sue proprietà.
Cosa significa tuto ciò? Significa che quando ci si convenziona con il Cavatore di fatto si intavola una trattativa che deve soddisfare entrambe le parti e il Comune, cercando di massimizzare il proprio interesse, non può tirare la corda oltre il punto di rottura che significherebbe convenzionamento d’ufficio, cioè per il cavatore la possibilità di scavare lo stesso, per il Comune non trarne vantaggio alcuno!
Significa anche che solo attraverso una trattativa il Comune può diventare proprietario di alcuni terreni di cava, non certo perchè esista un qualche obbligo per il cavatore alla cessione.
N.B. In questi anni si è continuato a cavare. In particolare l’ultima escavazione è stata regolata da autorizzazione d’ufficio. Risultato? Metri cubi scavati e nessun beneficio per Buscate!
Chiaro che lo slogan “la terra della cava ai cittadini di Buscate” è bello, ma come avete visto le cose non sono così semplici.
Il seguente documento, protocollato presso il Comune, è la risposta ufficiale dell’ufficio cave della Provincia che spiega in cosa consista il convenzionamento d’ufficio, per chi fosse S. Tommaso e non volesse credere a quanto da me sopra esposto.
Riassumendo:
  • l’Amministrazione durante le trattative che hanno portato alla convenzione ha cercato di acquisire terre di cava, e riesce a ottenere 27'000 mq in cava, oltre non si è riusciti ad andare.
  • Il cavatore, infatti, è interessato alla prosecuzione della propria attività economica e, dal momento che l’attuale piano cave non esaurisce le potenzialità del giacimento, non vuole trovarsi nella condizione di non essere proprietario di terreni su cui quindi rischiare di non poter lasciare i propri macchinari o non poter costituire aree di stoccaggio, compromettendo la propria attività economica in attesa di eventuale ulteriore piano cave.
  • Il cavatore
    • ha però dato la propria disponibilità a cedere man mano terreni di cava che non siano più strategici per l’escavazione.
    • Inoltre ha prodotto l’atto notarile che, registrato in Conservatoria, e di cui si è fatta presa d’atto in consiglio comunale, impegna a non chiedere o realizzare discarica RSU sui terreni di cava, e vale sui terreni indipendentemente da eventuali cessioni di proprietà.
  • In tal modo essere direttamente proprietari di tutti i terreni di cava diventa in pratica non necessario perché sia sulla parte privata sia sulla pubblica la risposta a una richiesta di discarica sarebbe “NO!”
  • Non chiudere un accordo avrebbe comportato convenzione d’ufficio con benefici nulli per il Comune di Buscate senza impedire l’escavazione

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