Che sull'Inquisizione si siano scritte tonnellate di esagerazioni, che su di essa pesi uno stereotipo ideologicamente falso, etc., è cosa certa, almeno per chi vi scrive.
In particolare (chiedo venia per il gioco di parole che segue, voluto!!!), ho sempre trovato assurdo che qualcuno trovi assurdo il tpo di comportamento tenuto dall'Inquisizione nel caso Galileo. Non è possibile applicare i nostri (attual) criteri, figli di decenni di successive conquiste scientifiche, al caso di allora.
Semplificando al massimo (ma sono disponibile a dare riferimenti più precisi per chi desideri approfondire), non era affatto assurdo difendere una concezione tradizionale, concorde con l'esperienza comune e con le Scritture, in nome di una teoria non provata fondata sull'osservazione (per esempio delle macchie solari), mediata da strumenti ottici dei quali non era ovvio credere che non alterassero la realtà. Senza fare troppa filosofia, da un certo punto di vista l'interpretazione di una lastra o di una risonanza magnetica implica la fede nel fatto che il processo che genera la lastra o la risonanza rispecchi la realtà e non la alteri o non ne costituisca una rappresentazione artificiosa.
comunque sia, le riflessioni precedenti hanno preso spunto da questo articolo
Un buon esercizio di "revisionismo storico"... Auguri !
RispondiEliminaUn grande storico, De Felice, ha scritto in modo egregio del rapporto tra Storia e il cosiddetto "Revisionismo" (per esempio in "il rosso e il nero"), quindi sarebbe bene rimandare alla lettura dei suoi lavori piuttosto che osare aggiungere altro ma, in sintesi, se la Storia ha qualcosa di scientifico, si deve basare sui documenti e sul loro studio. È normale che, quindi, non sia statica ma in evoluzione. In pratica, la revisione è connaturata allo studio della storia stessa. Piuttosto che trincerarsi dietro chiusure ideologiche aprioristiche sarebbe opportuno, eventualmente, contro-argomentare. Grazie dei complimenti.
RispondiElimina