In sintesi: si è passati da un “armiamoci, si ripresenta il
problema discarica” ad un “ok, avete fatto bene, cercate di fare meglio”!
Sono piuttosto soddisfatto di come è andata l’assemblea,
ciascuna delle domande/critiche ha avuto risposta compiuta e anche nella fetta
di persone che erano venute con idee bellicose è maturata l’idea che
l’Amministrazione ha lavorato e sta lavorando per risolvere il problema cava. Badate
bene: in molti è rimasta la convinzione che la convenzione debba prevedere la
restituzione totale della superficie scavata, e del resto ritengo la cosa del
tutto naturale, “suona bene” e sembra rispondere ad un principio di prudenza
sensato, ma chi è venuto ora ha una visione differente delle cose.
Non farò di seguito un “verbale” della serata, vi racconto
un po’ di cose significative.
Discorso di apertura del Sindaco
Accalorato,
sentito, ha difeso il lavoro sin qui
fatto, elemento qualificante della presente Amministrazione. Ne riporto nel seguito
alcuni stralci significativi:
“la cava è un ambiente simbolo per tutti noi buscatesi, ha una storia
sofferta, a volte dolorosa, ma sicuramente significativa e ci stupisce che
qualcuno possa pensare che noi vorremmo rinnegarla o dimenticarla”
“…saremmo ottusi se pensassimo di dimenticarcene! Saremmo dei pessimi
cittadini, degli amministratori ciechi e dei politici poco lungimiranti!
Scusate, ma vogliamo dimostrare esattamente il contrario.”
“…siamo noi i primi a dire NO a ogni possibilità di discarica sul nostro
territorio né oggi, né mai e tutto ciò che stiamo facendo mira proprio al
raggiungimento di questo obiettivo. Viviamo anche noi qui, vivono i nostri
figli e vivranno i nostri nipoti. Che tipo di territorio pensate che vogliamo
lasciare loro!!!”
“Negli ultimi vent’anni tutti hanno parlato del problema cava…omissis…senza
che, però, si individuassero soluzioni, prospettive, percorsi tangibili! …omissis…noi
vogliamo risolvere i problemi e non demandarli ad altri, pur sapendo di
camminare su un terreno minato, minato dalla “scottatura” da noi buscatesi in
passato subita e a causa della quale sarebbe difficile per qualsiasi
amministrazione godere della serena fiducia dei cittadini! Vogliamo guadagnare
sul campo tale fiducia…”
“…siamo disponibili a qualsiasi confronto politico, ma non prestiamo il
fianco a strumentalizzazioni che confondono il dibattito politico con sterili
polemiche di piazza. Apprezziamo la buona volontà e il senso civico di tutti
coloro che sono pronti a prestare il proprio impegno per rispondere ai bisogni
del nostro comune, ma deprechiamo l’operato di coloro che manipolano questi
nostri concittadini con false motivazioni o slogan tendenziosi e menzogneri.”
Intervento di Claudio Peja, Direttore Generale del Parco del Ticino
Rispetto al problema cava-discarica
Peja ha definito molto improbabile non solo l’eventualità di
una realizzazione di discarica sul territorio della cava, ma anche solo l’eventualità
che qualcuno possa chiederlo, per vari motivi:
- Sul territorio del Parco non si possono realizzare discariche di rifiuti solidi urbani (nei casi in cui si è verificato che qualcuno facesse richieste in tal senso il Parco ha opposto con successo il proprio veto)
- Il territorio della cava è “strategico”:
- collega un’utenza di diverse centinaia di migliaia di persone dell’area Busto/Legnano al Parco del Ticino
- è e sarà il raccordo di chilometri di piste ciclabili che attraversano altri parchi (Altomilanese, etc.), e portano a quello del Ticino
- E’ impensabile di realizzare una discarica su un solo “pezzo” della cava, quindi anche una proprietà parziale della cava tutela il Comune che è in grado di dire “no
Rispetto al tema delle energie rinnovabili
Peja ha ribadito che l’utilizzo di energie rinnovabili è una
direzione condivisa dal Parco, e nel panorama delle energie rinnovabili valuta
come molto matura quella dei pannelli fotovoltaici che, se realizzati dove
previsto dal progetto “Buscate Sostenibile”, in cava e nell’area ex TAM, non si configurano come consumo di suolo, bensì vanno
nello spirito della normativa del recupero ambientale.
Illustrazione del progetto da parte dell’Amministrazione e domande/interventi
Dopo l’intervento di Peja, l’Amministrazione con l’ass.
Parlatore ha illustrato diverse diapositive ha fatto il quadro della situazione,
chiarendo anche molti degli equivoci che erano stati fatti circolare “ad hoc”.
Sono seguite domande e interventi sia dell’opposizione
“ufficiale “ (Giovanni Calloni, Simone Battioli), sia di esponenti dei comitati
(Gaviani, Marchiori, Rossetti, etc.) e dell’ex Sindaco Ottolini, cui si è data
risposta da parte dell’Amministrazione. Non riporto ovviamente i botta e
risposta, non è lo scopo del post, nel seguito vi riporto invece, per ciascuno
dei “temi” che sono stati opposti al progetto, le relative risposte
dell’Amministrazione. Mi dimenticherò di qualcosa ma il tema è di attualità e non
mancheranno successivi post, soprattutto per approfondire i temi che sintetizzo
rapidamente nel seguito.
Temi/Domande/Equivoci: le risposte dell’Amministrazione
Convenzione
Domanda/Obiezione
L’Amministrazione doveva portare a casa la cessione di tutti
i terreni scavati come previsto dalla Legge regionale.
L’Amministrazione risponde:
Falso! La legge di riferimento è la L.R. 14/98 che,
nell’articolo 15, comma 2, specifica la possibilità di inserire in convenzione
la cessione dei terreni da parte del cavatore come elemento negoziale della
convenzione stessa.
Figura 1 LR 14/98: possibilità di cessione aree scavate
Nota polemica:
durante l’assemblea Gaviani (PinocchiateBlog), da me indirettamente pizzicato
circa la falsità dell’obbligo di cedere i terreni a al comune da parte del
cavatore, da PinocchiateBlog propagandata, ha risposto pubblicamente “non è
vero, noi abbiamo sempre detto che la legge prevede la possibilità di cedere, non che prevede la cessione”. Ebbene,
stamattina (2/11) su PinocchiateBlog leggo l’appello alla raccolta firme per la
petizione che recita “…omissis…tutti i terreni oggetto dell'autorizzazione
all'attività di scavo, al termine dell'attività stessa e del recupero
ambientale, vengano ceduti al Comune di Buscate, senza oneri economici (come prevede la Legge Regionale 14/98).”…ma
con che faccia?
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Domanda/Obiezione
La convenzione consente al cavatore di riprendere
l’escavazione
L’Amministrazione risponde:
Falso! La legge di riferimento è la L.R. 14/98 che,
nell’articolo 15, comma 4, specifica che il cavatore può ottenere una
convenzione d’ufficio con la Provincia nel caso in cui non dovesse trovare
l’accordo con il comune.
Figura 2 LR 14/98: Possibilità per il cavatore del
convenzionamento d’ufficio
La prosecuzione dell’attività estrattiva non deriva dalla
convenzione bensì dal piano
cave provinciale!
Rispetto a tale
piano il Comune aveva in essere un contenzioso presso il Consiglio di Stato,
cui si è ricorsi dopo aver perso il ricorso al TAR. Su tale
ricorso era imminente il giudizio del Consiglio di Stato che, secondo tutti i
legali da noi sentiti, sarebbe stato sfavorevole al Comune. Questo ci ha spinti
ad anticipare i tempi, per non arrivare a dover fare una convenzione col
cavatore da perdenti, con minor potere negoziale. Abbiamo dunque deciso di
percorrere il convenzionamento con il cavatore per governare i
patti della convenzione, spuntando condizioni maggiormente favorevoli.
N.B. non posso non fare una nota polemica circa il polverone creato ad arte contro la
convenzione: il polverone che è stato sollevato segue un atto dell’Amministrazione volto a tutelare la cava.
Chi ora sta facendo casino rievocando lo spettro della discarica dormiva sonni tranquilli prima di questa
convenzione, sapendo che il cavatore avrebbe vinto il ricorso, fatto
convenzione eventualmente d’ufficio, e avrebbe dato all’amministrazione il
minimo indispensabile??!?!?!? E’ rispetto a questo scenario che, in
primis, si deve valutare l’operato dell’Amministrazione! E rispetto a questo
scenario, indipendentemente dal fatto che, come tutte le negoziazioni, il primo
che si alza può dire “ah, io avrei fatto meglio!”, l’Amministrazione ha operato
in meglio per Buscate, senza che
alcuno possa smentirlo! Ora, che chi dormiva si sia svegliato e faccia
le pulci al lavoro dell’Amministrazione va bene se fatto nell’ottica di
migliorare (vero spirito che dovrebbe animare l’opposizione), non è credibile
se fa l’allarmista.
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Domanda/Obiezione
L’Amministrazione con la convenzione non solo non guadagna
terreni ma addirittura ne cede e non protegge Buscate
L’Amministrazione risponde:
Falso! La convenzione prevede l’acquisizione da parte del
Comune di 27'466 mq e la cessione al cavatore, per ragioni di passaggio, di
2126 mq (1876 + 250), dei quali 1876 ritornano all’amministrazione.
Il netto a favore
del Comune è di 25'590 mq.
Figura 3 Convenzione: acquisizione da parte del Comune di
parte del Bosco Quadro
Figura 4 Estratto atto notarile di impegno alla
restituzione del pezzettino di 1876mq
N.B. La “dicitura” che si vede nell’immagine sopra “alla
condizione essenziale della contestuale
costituzione di servitù perpetua” (significa che il cavatore si impegna a
restituire la proprietà del pezzettino di 1876 mq solo se il comune ne concede
la servitù, se cioè può continuare ad usarlo per passare), dà anche l’idea di
quale sia l’unico interesse del cavatore: conservare la possibilità di
mantenere la propria attività! Questo risponde anche alle domande sul perché
nella convenzione il cavatore non abbia accettato di cedere tutti i terreni
scavati: gli possono servire per proseguire la sua attività, per fare da base
agli impianti, per spostarsi, etc. Di sicuro non gli interessano discariche,
tanto è vero che ha fatto atto notarile nel quale si impegna (vincolo che vale
sul terreno!!!), a non chiedere né realizzare discariche su propria proprietà.
Figura 5 Estratto atto notarile di impegno del privato a
non realizzare discarica su terreni di cava
Ed inoltre tale logica è ulteriormente confermata dalla
lettera, allegata alla convenzione, in cui il privato manifesta la propria
disponibilità alla cessione gratuita di aree che non saranno più per lui di
interesse strategico (piani di sviluppo dell’azienda).
Figura 6 Lettera di disponibilità a cessione di aree allegata a convenzione
Inoltre, la convenzione consente all’Amministrazione di
avere introito di 190’000€ nei prossimi 3 anni, con parte dei quali si è
acquistato a prezzo inferiore ai canoni di mercato l’area dell’ex depuratore
TAM (62'660 mq), recentemente bonificata, sulla quale si farà un parco fotovoltaico e si studierà la fattibilità (solo
se cippato a km 0, etc. etc.), di una centrale a biomasse, non certo a biogas.
N.B. Non si tratta di progetti già fatti ma di ipotesi
progettuali concretamente allo studio, alcune che diamo con probabilità molto
alta (fotovoltaico), altre da studiare (biomassa).
Inoltre, con la convenzione il cavatore piantumerà gratuitamente 4 ettari (40'000mq) su territorio buscatese
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Domanda/Obiezione
L’Amministrazione per il progetto “Buscate Sostenibile”
entra in una ESCO (le ESCO sono società poco “chiare”), acquisendo una quota di
partecipazione ridicola (1%), e le darà in disponibilità i propri terreni per
farci i suoi comodi. L’Advisor, figura per la quale l’Amministrazione spenderà
20’000€, non serve a nulla e cercherà solo di recuperare soldi attraverso bandi
europei. Tutto poteva essere fatto con l’ufficio tecnico ma l’Amministrazione
ha definito l’ufficio tecnico incompetente
L’Amministrazione risponde:
Falso! L’argomento non è del tutto agevole ma nel seguito si
proverà a spiegare.
Da una parte il comune, come molti
enti pubblici, soffre di mancanza di fondi che non gli consente di avviare
progetti importanti senza il coinvolgimento del privato. Non è un caso che da
qualche tempo
sia in auge lo strumento del project
finance (spesso indicato con l’acronimo PF), che rappresenta uno degli
strumenti più comunemente utilizzati negli anni recenti per il finanziamento
degli investimenti pubblici, in Italia e in Europa. La sua diffusione è
sicuramente da ricondurre, come si diceva, alla scarsità delle risorse
pubbliche disponibili e alla necessità di garantire maggiore tempestività nella
realizzazione delle opere e un miglior livello qualitativo dei servizi.
Banalizzando, consiste in
un'operazione finanziaria attraverso la quale le pubbliche amministrazioni
realizzano opere pubbliche il cui onere finanziario è parzialmente o totalmente
a carico del privato, sulla base di un piano finanziario in grado di garantire
l'autofinanziamento dell'operazione stessa. In pratica, un soggetto solitamente
privato finanzia un progetto di utilità pubblica perchè riesce a rientrare del
proprio investimento e anche a guadagnare[1].
Le ESCO (Energy Service Company) si possono
considerare, in ambito energetico, delle società strumentali che si occupano di
recuperare gli investitori, realizzare bandi, gestire i progetti accollandosi i
rischi finanziari, etc. La ESCO scelta dal Comune di Buscate, la E2SCO, è
talmente poco “fumosa” che ne fanno parte decine di comuni del circondario,
contrariamente agli aloni di mistero di cui è dipinta da chi sobilla!
La critica circa il fatto che la partecipazione
azionaria in E2SCO sia minima non ha senso in quanto lo scopo dell’acquisizione
della quota è quello di poterne sfruttare le potenzialità, non quello di
controllarla!
L’advisor serve a fornire competenze giuridiche in
un campo assai difficile, a creare reti virtuose per concorrere a finanziamenti
europei, a catalizzare le migliori risorse, a fornire assistenza sui bandi,
etc., e a fornire un punto di vista indipendente all’Amministrazione che in
nessun modo si consegna mani e piedi ad un unico interlocutore, bensì vuole
scegliere le migliori opportunità per realizzare i propri obiettivi.
Essere entrati in E2SCO non necessariamente
significa che sarà E”SCO a realizzare i progetti!
Circa le competenze richieste da
questi progetti, non si tratta di avere un ufficio tecnico incompetente quanto
piuttosto di avere a che fare con ambiti che richiedono altissima
specializzazione che non è possibile ottenere in casa se non dedicando delle
persone e dovendo comunque scontare il tempo legato all’apprendimento. Per fare
un esempio banale, quando andate dal medico e questi vi prescrive una visita
specialistica con l’ortopedico, non significa che il medico sia una capra,
quanto piuttosto che vi vuole dare il meglio delle cure indirizzandovi a chi si
dedica esclusivamente all’ortopedia. Il ricorso ad ESCO ed advisor risponde a
tale, semplice, logica.
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Domanda/Obiezione
Il possesso di tutte le aree di cava è fondamentale per dire
in futuro “no” ad un’eventuale richiesta di realizzazione di discarica
L’Amministrazione risponde:
Falso!
1) Prima
di tutto, perché si realizzi una discarica sul nostro territorio serve una
necessità della Regione (attualmente non c’è assolutamente)
2) Posto
che ci sia questa necessità a livello regionale, serve trovare siti appetibili
e quello della cava di Buscate non lo sarà, tra 1000 anni, per varie ragioni:
a. Per
le ragioni strategiche indicate da Peja circa il fatto che è zona di
collegamento ciclabile e ambientale tra il varesotto e il Parco del Ticino
b. Perché
il Parco del Ticino vieta discariche sul suo territorio
c. Perché
un buco vuoto è più appetibile di uno pieno (e l’Amministrazione sta
esattamente realizzando parco fotovoltaico, aree picnic, percorsi vita,
collegamenti ciclabili, biolaghetti, etc.), e il nostro sarà riempito di
progetti!
3) Quand’anche
la Regione dovesse chiedere l’area
a. Il
comune può opporre il proprio veto perché le discariche non si realizzano solo
su una parte di cava e anche il possesso parziale della cava consente al comune
di esprimere il proprio veto
b. Sul
resto dei terreni vale il vincolo fissato con atto notarile che impegna i
terreni a non essere utilizzati a fini di discarica (e in caso di esproprio è più difficile espropriare il privato che espropriare il pubblico!!!)
Fatta l'nformazione su quanto fatto per predisporre la parte progettuale, tra una ventina di giorni ci sarà un'altra assemblea pubblica finalizzata all'illustrazione delle idee di progetto vere e proprie...vi preannuncio una gran bella assemblea, se avete capito che si sta lavorando seriamente, contribuite a fare informazione, chi sta raccogliendo firme cerca solo di ritagliarsi spazi politici, non ci sono pericoli da combattere
[1]
art. 153 Codice
degli appalti; http://www.altalex.com/index.php?idnot=10302;
http://www.finanzadiprogetto.filse.it/pdf/Vecchi_nota_PF.pdf)
Alla faccia della sintesi!
RispondiEliminaNon ti credevo capace di dire cose così! Distorcere la realtà in questa maniera bisogna avere le palle,bravo!
Dici che l'assemblea è andata bene,buon per te. Una analisi politicà va sempre fatta,specialmente per voi del Consiglio Comunale.
L'analisi politica è questa: neanche un intervento a favore, tutti interventi contro il lavoro della amministrazione. Contento te!
Parlare in spregio della unica informazione che c'è in paese non ti fa onore.
sono d'accordo con te solo sul fatto che ho le palle :-)
Eliminachi ha parlato contro erano i rappresentanti delle opposizioni e gli organizzatori dei comitati, il fatto che parlino contro è la normalità, non significa che TUTTI i cittadini erano contro.
Ti dirò di più: siccome alla fine della serata mi sono intrattenuto con alcuni di quelli che c'erano, tra cui anche firmatari della petizione e frequentatori delle riunioni dei comitati, ti posso garantire che il feeling da me avuto è che ci si sia resi conto del fatto che "di strano" non c'è nulla, e che chi sta in Amministrazione lavora per Buscate, nel bene e nel male.
L'importante era instaurare un clima di ragionevolezza nel quale si capisse che non c'è un pericolo imminente da combattere (nessuno di chi conosce le cose crede all'ipotesi di ritorno della discarica, nemmeno l'opposizione, te lo garantisco), c'è solo una normale dialettica politica nella quale ci può stare che all'Ammnistrazione si chieda di più.
Ma un conto è la normale dialettica politica, un conto l'allarmismo con cui si sono rispolverati i comitati di difesa ambientale. Il nostro è un progetto con forti connotati ambientalisti, combatterlo non è da ambientalisti!!!
Mai mi sarei aspettato che l'interesse politico prevalesse su un progetto su cui si dovrebbe solo aver voglia di lavorare per migliorarlo, tanto è bello e potenzialmente foriero di benefiche novità per Buscate.
Onore a Giovanni Calloni della minoranza, una persona che mi dimostra sempre più onestà intellettuale: ha elogiato il fatto che si volessero fare progetti sull'area cava, ci ha richiamati ad un principio di prudenza sulle aree cavate che noi abbiamo recepito e che pensiamo di avere opportunamente indirizzato.
Basta con le balle
Quello che mi preoccupa è che mi sembri convinto di quello che dici.
RispondiEliminaIl Direttore del Parco del Ticino,un dipendente non un esponente politico,ha detto che le leggi del Parco escludono categoricamente che si possa fare una discarica nel Parco. Ma non ha detto,ma forse non lo sa, che in caso di emergenza la Leggi sono carta straccia, Bertolaso insegna.
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